La diatermocoagulazione è impiegata per distruggere i tessuti patologici, infiammatori cronici o neoplastici in diverse sedi. Particolarmente frequente è l’impiego della diatermocoagulazione nelle affezioni della portio, per asportare l’area di tessuto alterato che circonda l’orifizio del canale cervicale, e in numerose malattie della pelle come nevi e verruche, oppure nel caso dei condilomi acuminati. La corrente elettrica ad alta frequenza applicata sui tessuti provoca una lesione simile ad un’ustione, che guarisce però piuttosto rapidamente, perché la stessa diatermocoagulazione provoca la sterilizzazione della ferita. La zona cauterizzata viene ricoperta da un’escara, cioè da una crosta secca, sotto la quale si sviluppa del tessuto perfettamente sano. Quando l’intervento è eseguito su zone non molto sensibili, come il collo dell’utero, si può evitare l’anestesia. Nel periodo successivo all’intervento, è necessario seguire qualche precauzione: per favorire la guarigione della zona trattata è necessario non asportare l’escara, ma lasciare che guarisca da sola. É importante evitare i rapporti sessuali per circa un mese, il tempo necessario perché l’escara guarisca.